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Uno dei pavimenti più amati in tutto il mondo è senza ombra di dubbio il parquet. Tuttavia, non si tratta di un’innovazione recente. Pensate che i primi ad utilizzare un pavimento molto simile al parquet sono stati gli antichi Egizi. Nel corso della storia, lo sviluppo di questo pavimento in legno come lo conosciamo noi oggi ha avuto un crescendo strabiliante, fino ad arrivare ai pregiati parquet che rendono speciali numerose case in tutto il mondo.
Se il parquet è la vostra passione, continuate a leggere. Scopriamo nel dettaglio la storia di questo apprezzatissimo pavimento.
Dagli Egizi ai Romani
La storia del parquet ha origini antichissime. Risale addirittura al 3000 a.C., al tempo dell’antico Egitto. Gli egizi dell’epoca, infatti, amavano utilizzare dei tavolati in legno per proteggersi dagli insetti. Ciononostante, non vi sono reperti sostanziali, a causa del deterioramento naturale di questo materiale. Nella parte settentrionale del globo, però, sono stati ritrovati dei parquet estremamente solidi e resistenti per l’epoca, che fin da allora venivano costruiti con legno di abete, pino e larice, per mantenere le abitazioni calde.
Gli antichi Romani, in seguito, hanno dato la svolta. Come è noto, i nostri antenati romani sono stati dei grandi architetti, costruttori e innovatori. Questi infatti sono stati i primi a dedicarsi all’aspetto estetico e scenografico del parquet, creando delle nuove geometrie e smussando le tavole. È a loro che dobbiamo l’invenzione del parquet ‘a spina di pesce‘.
Il parquet dal Medioevo al Rinascimento
Un ulteriore passo avanti nella storia del parquet è stato fatto rispetto all’aspetto decorativo e si ebbe nel Medioevo, precisamente da parte delle neonate popolazioni dell’area scandinava e britannica. All’epoca, infatti, gli architetti di quelle zone cominciarono a provare diverse combinazioni di colori, forme e spessori.
In seguito, durante il Rinascimento, ci fu un’esplosione della vena artistica di molti architetti e pittori, come è ben noto. Infatti, nei dipinti dei pittori olandesi, vediamo la messa in risalto di interni con parquet estremamente lucidi. Questa arte ebbe poi una grande diffusione in Francia, dove si sviluppo e si raffinò ai massimi livelli. Qui, il primo parquet risale al 1534, quando il re Francesco I incaricò l’architetto Jules Menard di progettare un pavimento in legno.
Nel ‘600, in tutta Europa, la vena artistica di molti architetti diede vita a dei veri e propri capolavori. Sui parquet venivano rappresentati angeli e motivi floreali e le tecniche di montaggio ebbero un forte sviluppo, grazie all’utilizzo di colla di pesce e albume d’uovo per l’assemblaggio.
Dagli intarsi spettacolari di Versailles ai giorni nostri
Nel ‘700, il parquet era all’apice della fama. Tutti i palazzi nobiliari e le residenze reali avevano un pavimento in parquet. Le specie legnose più diffuse erano a quei tempi il noce, il ciliegio e il faggio. La Reggia di Versailles ne è un ottimo esempio, con i suoi parquet intarsiati, che formavano delle cornici, al cui interno vi erano numerosi tocchi d’arte.
Nell’800 vennero introdotte le prime vernici protettive di ceralacca, che sostituirono l’olio e le cere naturali precedentemente utilizzate.
Agli inizi del ‘900 ci fu una diffusione di pavimenti più spartani e minimal, a discapito del parquet. Tuttavia, nel corso degli anni ’80, il parquet ritornò alla ribalta. Seppur non fosse adornato dai fregi e gli intarsi tipici dell’epoca, la sua eleganza ricordava i palazzi reali di qualche secolo prima.
Oggi la storia del parquet, arricchita di innovazioni, ci ha portati fin qui. In un presente in cui i pavimenti in parquet nascono da un talento che dura da quattro millenni.
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